Home » INFO » gli 80G oggi

Il 185° R.A.O. “Folgore”

le origini

G.A.O. – Gruppo Acquisizione Obiettivi:

B.C.S. – Batteria Comando e Servizi “Leoni”;

1º B.A.O. – Batteria Acquisizione Obiettivi “Draghi”;

2º B.A.O. – Batteria Acquisizione Obiettivi “Le Aquile”;

3º B.A.O. – Batteria Acquisizione Obiettivi “Diavoli”.

Nel 2004 prende il nome di 4ª Batteria Ricognizione a Lungo Raggio “L.R.R.P.”.
Intanto il 28 giugno2005, nell’ambito della Brigata R.I.S.T.A.-I.E.W. Reconnaissance, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition – Intelligence and Electronic Warfare, con sede ad Anzio nella Caserma “Santa Barbara”, viene costituito il 13º Battaglione “Aquileia” al quale, nello stesso giorno, viene riconsegnata la Bandiera di Guerra del 13º Gruppo Acquisizione Obiettivi “Aquileia” (Gr.Ac.O.).

La B.A.T. Batteria Aerei Teleguidati seguirà le sorti del 41º Gruppo Specialisti Artiglieria “Cordenons” a Casarsa della Delizia nella Caserma “Trieste”.

Oggi

Il 185º Reggimento Paracadutisti Ricognizione e Acquisizione Obiettivi “Folgore” – spesso abbreviato in 185º RRAO – è uno dei reggimenti che compongono la Brigata paracadutisti “Folgore” dell’Esercito italiano.

Ha sede a Livorno. Motto del reggimento è “Come Folgore sempre ed ovunque”, che unisce il motto dell’arma di Artiglieria da cui trae origine con il nome della Brigata paracadutisti da cui dipende; il motto del Gruppo Acquisizione Obiettivi, parte operativa del Reggimento ed organico ad esso, è “Videre Nec Videri” che in latino significa “Vedere senza essere visti”.

Il 185º Reggimento Paracadutisti Ricognizione e Acquisizione Obiettivi “Folgore”, unitamente al 4º Reggimento Alpini Paracadutisti – Esercito Italiano ed al 26º Gruppo R.E.O.S. (Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali) Viterbo – Esercito Italiano, fa parte delle Forze per le Operazioni Speciali Italiane (TIER 2), ossia unità altamente specializzate, che costituiscono la via di mezzo tra i reparti convenzionali già altamente preparati dell’Esercito (Paracadutisti, Alpini, Lagunari) e le Forze Speciali, con cui spesso interoperano.

Struttura

Il RAO è costituito da un Comando, dal quale dipendono la Batteria comando e supporto logistico “Leoni” ed il 1º Gruppo acquisizione obiettivi (GAO), a sua volta suddiviso in un Comando e tre Batterie acquisizione obiettivi (BAO), denominate rispettivamente “Draghi” (ambiente artico e alpino), “Aquile” (ambiente desertico) e “Diavoli” (ambiente continentale). Queste sono composte di un Comando e sei Distaccamenti Acquisizione Obiettivi (DAO) da otto operatori l’uno (cellula operativa di base, passibile però di modifiche a seconda delle esigenze). Ogni DAO vede tra le sue fila un comandante (proveniente dai ruoli ufficiali o sottufficiali anziani), un vice-comandante (sottufficiale), due operatori radio, tre osservatori ed un infermiere specializzato (elementi di primo soccorso sono comunque impartiti a tutti i membri). Inoltre, all’interno di ogni BAO, due distaccamenti sono costituiti interamente da personale abilitato al lancio TCL (Tecnica Caduta Libera) ed alle operazioni navali.

Compiti

Il compito degli uomini del 185º Reggimento Acquisizioni Obiettivi consiste in molteplici attività: ad esempio svolgere attività di ricognizione speciale, con raccolta di informazioni, osservare e controllare lo scenario del campo di battaglia, individuare, determinare e valutare obiettivi, dirigere ed eventualmente controllare l’intervento originato da sorgenti di fuoco terrestri, aeree e navali, nazionali ed alleate, valutare gli effetti del fuoco su obiettivi acquisiti o battuti in altro momento da altre sorgenti (Battle Damage Assessment – BDA). Per questo tipo di missioni, occorre avere le capacità per infiltrarsi in un’area e sganciarsi attraverso la stessa per via terrestre, aerea, anfibia e statica, permanere in area operativa fino a 8-10 giorni senza rifornimenti esterni, sopravvivere, sottrarsi alla cattura, evadere e fuggire da un’area controllata dal nemico. L’attività dell’Acquisitore si svolge principalmente nel territorio occupato dal nemico, in piccoli nuclei autosufficienti che agiscono isolatamente.

In operazioni di tipo tradizionale la linea di demarcazione tra il 185 RRAO e le Forze Speciali, potrebbe essere rappresentata dalla FSCL – Fire Support Control Line, che divide le aree d’intervento dell’artiglieria e del fuoco in profondità.

II RAO opererebbe per l’osservazione del campo di battaglia e l’individuazione degli obiettivi in profondità, al di là della linea di contatto (FEBA – Forward Edge of Battle Area), ma entro il limite della FSCL.

Formazione degli operatori

Selezioni

I candidati al reparto vengono scelti attraverso un iter selettivo della durata di due settimane, e attraverso un lungo ciclo addestrativo, della durata di circa due anni. La selezione e l’addestramento iniziale vengono svolti insieme ai candidati per il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” e per il 4º Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger “Btg Monte Cervino”, per poi proseguire la formazione specifica presso i loro reparti di destinazione.

Per tentare le selezioni bisogna fare domanda attraverso il bando Domanda per il Bacino FS/FOS. Di norma ogni anno escono due bandi (dipende dalla disponibilità di personale e di budget). Nella domanda si possono mettere in ordine di preferenza le tre FS/FOS dell’Esercito:

9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”,

4º Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger “Btg Monte Cervino”

185º Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore”.

La domanda può essere presentata da ufficiali (del grado di sottotenente e tenente), sottufficiali (sergenti o marescialli), VSP e VFP-4, di qualsiasi reparto e incarico.

Durante l’anno selezionatori dei reparti FS/FOS girano le caserme delle varie unità e scuole dell’Esercito, come la Scuola Sottufficiali di Viterbo e la Scuola di Applicazione dell’Arma di Torino, presso le quali cercano i candidati per il bacino delle FS/FOS. Nelle ultime settimane del corso palestra (per il conseguimento del brevetto di paracadutismo), vengono al Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) di Pisa i vari rappresentanti dei reparti FS/FOS per fare un’introduzione sulle forze speciali dell’EI e prendere i nomi degli interessati (sempre tramite la domanda).

I requisti per presentare la domanda sono:

avere massimo 26 anni d’età;

appartenere alla categoria ufficiali (nel grado fino a tenente), sottufficiali e volontari

(VFP4 e VSP);

non aver riportato alcuna condanna per delitti colposi e non colposi;

non essere stato ammesso a riti alternativi per delitto colposo o non colposo o

sottoposto a misure di prevenzione;

non essere mai sottoposto a sanzione disciplinare di stato;

aver riportato in sede di valutazione caratteristica, negli ultimi due anni, non inferiori e “superiori alla media” o equivalenti (avere un ottimo stato di servizio);

non aver già frequentato corsi di formazione FS/FOS con esito negativo (a meno

che la dimissione/rinuncia sia stata originata per motivi di salute);

non essere stato soggetto della revoca del brevetto di “paracadutista militare” (per

chi ne è in possesso);

Una volta presentata la domanda, si attende di essere chiamati per le preselezioni fisiche e il tirocinio di selezione. Le preselezioni fisiche consistono nelle seguenti prove valide per l’accesso ai reparti: 185º RRAO, 4º R. Ranger, 26º R. REOS, 9º R. Col Moschin:

Chi supera le pre-selezioni fisiche ritorna ai reparti, per poi essere chiamato al 9º Reggimento per partecipare, presso la 101ª Compagnia Allievi, al Tirocinio di Selezione, seconda fase dell’iter selettivo, che ha luogo due volte l’anno nei mesi di maggio-giugno oppure ottobre-novembre.

Il tirocinio di selezione svolto dagli aspiranti incursori dell’E.I. e dell’A.M.I., dagli aspiranti ranger e dagli aspiranti acquisitori, della durata di due settimane mira ad accertare non solo le caratteristiche psico-fisiche e la resistenza fisica e mentale allo sforzo prolungato del candidato, ma anche le sue qualità morali e caratteriali, le motivazioni profonde che lo spingono ad affrontare pericoli e disagi e la loro capacità di reagire con calma e lucidità alle difficoltà, anche in presenza di forti fattori di stress, e a dare comunque il massimo di sé. Per effettuare questi accertamenti i candidati sono mantenuti, sin dai primi giorni, sotto costante pressione fisica e mentale, dormono poco, accumulano progressivamente stanchezza ed un forte stress, che dovranno imparare a sopportare e a gestire nel corso della selezione, senza avere reali possibilità di recupero e subiscono una costante alterazione dei cicli naturali di attività e riposo.

Per tutto il periodo, i candidati sono mantenuti all’interno delle strutture militari, non possono fruire della libera uscita né raggiungere familiari ed amici. Sono isolati con se stessi, ed ogni attività è regolata dagli istruttori, che alternano gradualmente gli orari e la durata dei periodi di riposo, in modo da provocare vere e proprie crisi di sonno. Tutte le prove fisiche, come le marce zavorrate, sono alternate da periodi d’addestramento al combattimento, lavori tattici, test fisici e di cultura generale e tecnico professionale, durante i quali si deve dimostrare lucidità, capacità operative, resistenza mentale e ferrea volontà di non cedere alla stanchezza. Sono frequenti le esercitazione continue, che coprono, almeno parzialmente l’arco notturno, ed ai candidati sono date poche possibilità di recuperare il sonno perduto.

Il tirocinio, come detto, della durata di due settimane (una terza può però essere eventualmente dedicata al recupero d’attività, che non si sono potute svolgere per motivi di forza maggiore), include, dopo aver ripetuto le prove della preselezione, altre prove:

  • 5 marce zavorrate a tempo, in uniforme da combattimento e zaino di 20 kg senza arma, su itinerari di difficoltà, dislivello e distanza variabile da 10 e 30 km: 10 km in piano da concludersi nel tempo massimo di un’ora e 16 minuti, 15 km su terreno vario e dislivello di 300 metri in due ore e 10 minuti, 21 km con forte dislivello di 900 metri in tre ore e 15 minuti, marcia di resistenza di 30 km in quattro ore e 28 minuti, marcia notturna in terreno accidentato, molto impegnativo, di 12 km.

– prove d’ardimento, presso il complesso “Lustrissimi” di Livorno, che prevedono il superamento di percorsi di guerra, ostacoli aerei e ponti di corda, per accertare il coraggio, la coordinazione e la velocità.

– test d’acquaticità ed anfibia, alla Base a mare, nuoto di superficie e voga. Inoltre altri test di varia natura, che includono, tra l’altro, il completamento di percorsi sotterranei per l’accertamento delle proprie capacità d’autocontrollo in situazioni ed ambienti claustrofobici.

Molti di questi esercizi vengono variati ad ogni corso, per evitare di far conoscere in anticipo ai candidati i particolari della selezione ed impedire che possano prevedere ciò che li attende. Non sono pertanto mai noti con esattezza i tempi entro i quali terminare una prova, o il punteggio minimo da conseguire in un determinato test. Questa insicurezza costringe i candidati a formare comunque lo sforzo massimo in ogni circostanza, impedisce loro di limitarsi al risultato minimo, anche se sufficiente e permette agli istruttori di valutare meglio le reali doti caratteriali dei candidati.

Questa selezione iniziale determina una prima sostanziale “scrematura” dei partecipanti, anche se si cerca di far concludere le due settimane di tirocinio a tutti gli allievi, indipendentemente dall’esito finale, in quanto la permanenza al RAFOS rappresenta comunque un’eccellente occasione di arricchimento professionale.

Il personale ritenuto non idoneo ritorna ai reparti d’appartenenza, senza alcuna annotazione negativa accompagni il loro curriculum individuale. Solo chi supera con successo entrambe le fasi della selezione, la preselezione all’idoneità fisica ed il tirocinio, viene invece ammesso alla frequenza del corso Operatore Basico Operazioni Speciali (OBOS).

Corso di operatore basico operazioni speciali

Chi supera entrambe le fasi di selezione (preselezione fisica e tirocinio) viene ammesso alla frequentazione di uno dei quattro o cinque (anche in questo caso, in funzione della disponibilità di personale e di finanziamenti) corsi OBOS (Operatore basico operazioni speciali) organizzati annualmente dal RAFOS (Reparto Addestramento Forze Operazioni Speciali) del 9º Reggimento Col Moschin dell’E.I., completando il blocco di circa 25 allievi, tra aspiranti incursori E.I. e A.M., ranger, acquisitori, e reparti di volo del 26º REOS. Ristrutturato di recente, ha ora una durata di 24 settimane, contro le precedenti 31, ma i contenuti, razionalizzati sulla base delle esperienze maturate nel tempo e delle lezioni apprese nei teatri operativi, sono rimasti sostanzialmente invariati, attualmente include:

4 settimane dedicate al conseguimento del brevetto di paracadutismo con la fune di vincolo, per chi non ne risulta titolare, presso il CAPAR di Pisa.

5 settimane dedicate alla formazione teorico pratica sulla topografia, alle marce topografiche, all’apprendimento delle tecniche di orientamento e di navigazione terrestre.

12 settimane sulle Procedure tecnico tattiche (PTT) delle FOS. La fase PTT per FOS costituisce il cuore della formazione OBOS ed è destinata all’addestramento individuale e di nucleo al combattimento e all’apprendimento delle tattiche e procedure operative standard delle minori unità FOS. Vengono curati nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all’uso appropriato dell’equipaggiamento, le tecniche di mascheramento, mimetizzazione, movimento tattico, superamento ostacoli e mobilità verticale. Sono acquisiti i necessari automatismi nella predisposizione delle soste, dei bivacchi, nelle procedure di riordinamento e di reazione automatica immediata in caso di compromissione. Tre settimane sono dedicate alla ricerca, acquisizione e sorveglianza degli obiettivi, due invece alle azioni dirette su obiettivi tattici. Si prosegue con tattiche di combattimento e pattugliamento in ambiente urbano, predisposizione di zone di atterraggio elicotteri e tecniche di ricerca ed inganno.

3 settimane di addestramenti tecnici specifici: sulle trasmissioni, sulle procedure di pronto soccorso e medicina tattica con la frequenza di un corso che ricalca il BLS (Basic Life Support) statunitense, su come intervenire tempestivamente in caso di ferite d’arma da fuoco, sulle manovre salvavita e sulle procedure di rianimazione cardio-polmonare, approfondimenti su armi e tiro (diurno e notturno) e pianificazioni delle operazioni militari.

Il corso si conclude con una esercitazione continuativa di due settimane e con degli esami finali. Gli allievi ritenuti idonei (meno del 50% degli aspiranti iniziali) iniziano la fase di specializzazione, diversa per ogni reparto di destinazione finale.

Fase di Specializzazione per Acquisitore Obiettivi ( 80G )    

(52 settimane dal 2011)

Tra i vari corsi che la compongono alcuni sono del tutto analoghi a quelli svolti dagli allievi incursori e sono tenuti al RAFOS, altri sono svolti insieme agli aspiranti ranger del Montecervino ed altri ancora sono specifici del RAO.

3 settimane: Riconoscimento armi e mezzi per Forze Speciali. È finalizzato al riconoscimento di armi, veicoli ed uniformi di alcuni Paesi esteri. Oltre all’intuitiva valenza operativa, permette di ridurre il rischio di ingaggi fratricidi.

6 settimane: Mobilità Anfibia per Forze Speciali. Persegue l’apprendimento delle tecniche delle operazioni anfibie ed include esercitazioni di navigazione diurna e notturna con gommoni con motore fuoribordo, pratica del nuoto operativo di superficie, messa a mare e recupero veloce da imbarcazioni. Al termine viene conseguita la patente nautica per l’impiego dei mezzi entro la fascia delle 12 miglia.

6 settimane: Basico di Addestramento Alpinistico (CA1) (il corso in precedenza durava 4 settimane), presso il Centro Addestramento Alpino di Aosta, sulle tecniche di arrampicata e movimento in montagna. che conferiscono la capacità di operate in sicurezza in ambienti montani.

6 settimane: Basico di Addestramento Sciistico (CS1) (il corso in precedenza durava 4 settimane), sempre presso il CEALP e dedicate all’apprendimento delle tecniche di movimento in montagna in ambiente innevato: sci alpinismo, prevenzione valanghe e sopravvivenza in climi rigidi.

2 settimane: Corso di difesa personale. Il corso è dedicato alle tecniche di combattimento senza armi utilizzando movimenti standard provenienti da varie discipline differenti.

2 settimane: Corso Advanced Combat Life Saver.

Rappresenta l’approfondimento delle conoscenze sanitarie già apprese in precedenza. Le tecniche di autosoccorso e soccorso reciproco includono l’inserimento del catetere venoso per l’impiego di soluzioni anti-shock.

2 settimane: Corso NBC sulle operazioni in ambienti contaminati.

4 settimane: Armi, Tiro e tecniche avanzate di tiro istintivo e mirato.

2 settimane: Topografia Trigonometrica.

2 settimane: Trasmissioni, per assicurare la piena conoscenza degli apparati per le comunicazioni, anche satellitari, in dotazione al reparto.

3 settimane: Osservazione e Controllo del fuoco di artiglieria.

1 settimana: Osservazione e Controllo del Fuoco Navale in collaborazione con la

Marina Militare.

2 settimane: Controllo del Fuoco Aereo in collaborazione con l’Aeronautica Militare.

3 settimane: Sopravvivenza, Evasione, Resistenza agli interrogatori e Fuga (SERE) per Forze Speciali, della durata di tre settimane. Alla fine di una pattuglia, quando sembra che il ciclo operativo sia concluso, viene simulato un imprevisto con la conseguente cattura dei militari, che a questo punto vengono sottoposti a lunghi e stressanti interrogatori, bendati, isolati, e portati in una situazione di pressione fisica e psicologica molto marcata (presso il RAFOS).

3 settimane: Pianificazione e Condotta delle missioni LRRP; dedicate alle tematiche della pattuglia da ricognizione a lungo raggio, alla predisposizione di bivacchi e posti di osservazione, alle tecniche di osservazione e sorveglianza.

5 settimane: Pianificazione e condotta di missioni di Acquisizione Obiettivi: è il momento formativo culminante di tutto il lungo iter che condurrà alla qualifica, durante il quale vengono accuratamente analizzate, pianificate, predisposte ed attuate tutte le fasi di svolgimento delle missioni di acquisizione obiettivi, generalmente considerate più delicate e complesse di quelle LRRP di ricognizione e sorveglianza a lungo raggio.

Altri corsi conseguiti dagli acquisitori dopo il Brevetto (20 settimane)

4 settimane: Combattimento in ambiente desertico in collaborazione con le Forze Speciali di Paesi amici del Medio Oriente (particolarmente importante per la B.A.O. Aquile che opera in ambiente desertico)

5 settimane: Corso FAC di tre settimane teoriche e due pratiche, svolto presso la

Scuola di Aerocooperazione dell’Aeronautica.

3 settimane Corso di Controllore del Fuoco per Operazioni Speciali (CF/OS).

1 settimana: Nato Conventional Targeting Course /ops and plans.

1 settimana: Nato CJSOTF Course per la pianificazione delle operazioni

nell’ambito dello staff di un quartier generale multinazionale di Forze Speciali.

Tutto ciò prelude all’abilitazione alla funzione di Laser Target Marking (FAC/LTM),

per l’impiego dei designatori laser GLTD PAL di produzione israeliana in dotazione

al reggimento.

6 settimane: Paracadutismo con la tecnica della Caduta Libera (TCL): si svolge presso il C.A.PAR. di Pisa, durante le quali si effettuano lanci ad apertura comandata da un’altezza massima di 3-4000 metri, senza l’impiego dell’ossigeno

Altri corsi specialistici individuali

Corso di Tiratore scelto per l’impiego ottimale dei vari tipi di fucili di precisione.

Corso EOR di 3 settimane sul riconoscimento degli ordigni esplosivi.

Corso avanzato di Paracadutismo TCL per lanci d’alta quota con l’impiego

dell’ossigeno con apertura a quote basse (HALO) o con apertura immediata e

navigazione sotto vela (HAHO).

Corso di Lingue, presso la SLEE (Scuola di Lingue Estere dell’Esercito) di Perugia.

Corsi di vario tipo tenuti presso l’International Special Training Center di Pfullendorf.

 scarica: gli 80G oggi

 

Comments are closed.

Locandina_BAO2024_LOW